Il Bosco del Sasseto, pregevole esempio di bosco misto di latifoglie secolari che prediligono condizioni climatiche fresche e umide, deve il nome ad un singolare substrato geologico formato da un vasto ed eterogeneo accumulo di blocchi di roccia lavica. Selva oscura, aspra e selvaggia, fu trasformata a fine ‘800 dal marchese Edoardo Cahen in un suggestivo dedalo di sentieri e zone di sosta a servizio del castello di Torre Alfina. Il microclima fresco umido e la pietrosità intervallata da accumuli di fertile suolo hanno favorito col tempo un’insolita compresenza di specie arboree, costituendo un habitat di assoluto pregio e interesse conservazionistico. Faggio, acero di monte, frassino, tiglio nostrano, tiglio selvatico, olmo montano, carpino nero, carpino bianco, castagno e leccio sono presenti, spesso con esemplari di notevoli di mensioni, tanto da essere considerati essi stessi dei singoli monumenti. Di rilievo è anche la presenza di formazioni arboree di agrifoglio quasi pure.
Questo ambiente forestale di appena 61 ettari offre spettacolari fioriture primaverili: bucaneve, anemoni, cardamini, oltre all’abbondanza di muschi, licheni e numerose specie di felci che ricoprono le rocce e i vecchi alberi caduti. Molto suggestiva infatti è la radura denominata degli “Scogli bianchi” a causa del colore che questi assumono per l’abbondante presenza di licheni chiari che li ricoprono.
Il legno morto in piedi e i tronchi a terra, oltre a offrire rifugi e un ambiente peculiare abitato da rare specie animali, costituiscono una complessa e meticolosa stazione di riciclaggio della materia vivente che rilascia minerali e humus nel terreno, attivata da specifici funghi del legno indispensabili per le catene alimentari della foresta.
Culmine di tutti i sentieri del bosco, oltre ad essere un luogo molto affascinante, è il mausoleo costruito in stile gotico dove furono portate le spoglie del Marchese Edoard Cahen, proprietario del Castello di Torre Alfina e profondamente legato a questo bosco che aveva amato sistemato e protetto, e che morì il 5 maggio 1894.
Ad oggi il Bosco del Sasseto è considerato Monumento Naturale della Regione Lazio nonché Zona di Protezione Speciale (ZPS, ai sensi delle Direttive UE “Habitat” e “Uccelli”).
- Durata Escursione: 2 h (soste escluse)
- Tipologia di percorso: in linea
- Lunghezza del percorso: 2,5 Km
- Dislivello in salita: 150 m circa
- Livello di Difficoltà: T (turistico)
- Interesse: naturalistico e storico
Percorso principale
Variante